SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO
Avvia la transizione energetica con Arvest
Ottieni vantaggi ambientali, economici e sociali nella tua comunità grazie a un sistema a “rete” che attua la condivisione dell’energia tra i soggetti partecipanti
C.E.R.
Comunità Energetica Rinnovabile
Cos’è?
Una Comunità Energetica Rinnovabile (C.E.R.) è una associazione tra azionisti e membri che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Affiancamento e supporto nella costituzione di una CER
Gestione incontri di formazione specifici
Redazione studi di fattibilità
Valutazione degli impianti esistenti
Elaborazione di business plan e piani industriali
Consulenza specifica per il reperimento di finanziamenti
Perché scegliere Arvest?
Arvest è un’organizzazione che sa mettere a sistema tutte le competenze necessarie per concretizzare una Comunità Energetica Rinnovabile: dal gestire un gruppo promotore all’individuazione dei migliori partner tecnici per realizzare il proprio business plan.
È qui che entra in gioco Arvest.
Quali benefici fornisce una CER?
Arvest, in collaborazione con Novia si pone l’obiettivo di far nascere 50 CER apportando al territorio benefici reali
Benefici ambientali
La CER è un fattore che aiuta la consapevolezza ambientale e di conseguenza la protezione del clima. Le emissioni di gas serra possono essere ridotte del 37,6–84% a seconda del sistema di riferimento e delle tecnologie utilizzate.
Benefici economici
L’ autoproduzione e la condivisione di energia permettono, alla comunità, agli azionisti e ai membri della stessa, di fruire di incentivi e di agevolazioni fiscali.
Benefici sociali
Il coinvolgimento di diversi attori, crea uno scambio di beni e conoscenze a vantaggio di tutti e pone le basi per lo sviluppo di fiducia, collaborazione e capitale sociale all’interno della comunità.
Lo stato dell’arte in Europa e in Italia
In Europa
Le green community sono una realtà consolidata e diffusa. I numeri più importanti li troviamo in Danimarca, UK, Germania e Paesi Bassi.
Secondo l’ ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), per il 2050 in UE almeno 264 mln di cittadini europei si aggregheranno per configurare comunità arrivando a generare fino al 45% dell’energia rinnovabile del mix energetico.
In Italia
Attualmente, in Italia sono attive circa 35 comunità energetiche rinnovabili distribuite su tutto il territorio nazionale.
Secondo i dati dell’ Electricity Market Report dell’ Energy & Strategy Group di Milano, entro il 2025 le energy community italiane saranno circa 40mila. Si tratta di un fenomeno in costante crescita anche grazie ai fondi del PNRR destinati alla transizione energetica del Paese.
Le FAQ per chiarirti ogni dubbio
La “comunità energetica”, come definita dalla più recente normativa, è un’associazione costituita da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati che decidono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili che sarà auto consumata tramite un modello di condivisione locale.
L’obiettivo principale di una C.E.R è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.
L’appartenenza a una C.E.R. garantisce vantaggi economici dovuti a una maggiore autosufficienza energetica grazie all’autoproduzione e alla condivisione di energia e alla fruizione di incentivi e di agevolazioni fiscali. Il coinvolgimento di diversi attori all’interno del territorio, poi, crea uno scambio di beni e conoscenze a vantaggio di tutti e pone le basi per lo sviluppo di fiducia, collaborazione e capitale sociale all’interno della comunità, fornendo un concreto beneficio sociale sul territorio.
Una C.E.R permette di condividere l’energia prodotta , integrando tutti i consumatori, a prescindere dal loro reddito, permettendo così di ridurre i costi per l’approvvigionamento elettrico e sostenendo anche i soggetti che versano in condizioni di povertà energetica.
I membri della C.E.R possono essere persone fisiche o giuridiche e più in generale qualsiasi soggetto pubblico o privato che vuole realizzare una comunità energetica rinnovabile.
Quindi possono farlo cittadini, imprese, terzo settore, istituzioni, enti territoriali, amministrazioni comunali e PA locali . La partecipazione alla comunità è sempre aperta e volontaria.
La condizione minima è essere intestatarie di un fornitura di energia (POD) e che sia collegata alla stessa cabina di trasformazione.
Premesso che la partecipazione è aperta e volontaria, per partecipare alla CER occorre farne richiesta . Si può far parte di una C.E.R come soci consumatori o produttori.
Come? Presentando una domanda scritta al soggetto giuridico già nato, illustrando brevemente le proprie attività e dichiarando la titolarità di un punto di prelievo di energia elettrica sotteso alla medesima cabina di trasformazione della comunità energetica, la titolarità o la disponibilità di un impianto fotovoltaico o di produzione energetica da FER, di contare su una compatibilità dell’attività svolta con le finalità sociali. L’ammissione di nuovi soci sarà subordinata alla verifica da parte del consiglio direttivo della stessa comunità energetica.
L’avvio di una comunità energetica permette di accedere a una serie di incentivi che sono tra l’altro cumulabili anche con altre forme di incentivazione. Inoltre, grazie alle CER si ottengono notevoli risparmi energetici che si traducono con cali drastici dei consumi e quindi dei costi.
I benefici economici si traducono in un immediato risparmio in bolletta energetica, ma anche nel possibile guadagno legato all’energia prodotta in surplus grazie ai meccanismi degli incentivi del GSE.
Il vantaggio economico è legato anche all’indipendenza energetica di un territorio e, nel complesso, di tutto il Paese. Le comunità di energia, così come i sistemi di autoconsumo collettivo, rappresentano inoltre un passo avanti verso un modello di generazione distribuita dell’energia per una maggiore flessibilità e resilienza delle infrastrutture e delle reti.
membri delle comunità energetiche rinnovabili vengono definiti consumer e prosumer . I primi sono soggetti che non mettono a disposizione impianti di produzione e quindi consumano solamente, mentre i prosumer sono coloro che producono e consumano.